Per promuovere lo sviluppo delle capacità nell’ambito del quadro della Convenzione del Patrimonio Mondiale, il Comitato del Patrimonio Mondiale conta sull’ICCROM per il patrimonio culturale e sull’IUCN per quello naturale.

Nel 1994, il Comitato e gli organi consultivi hanno iniziato a sviluppare strategie di formazione separate per il patrimonio naturale e culturale. Dopo le riunioni di esperti, la valutazione delle esigenze e la riflessione, nel 2000, il Comitato ha approvato la prima strategia di formazione globale per il patrimonio culturale, durante la sua 24ª sessione a Cairns (Australia). In quell’occasione, il Comitato ha chiesto all’ICCROM e all’IUCN di sviluppare una strategia di formazione congiunta a favore del patrimonio naturale e culturale, che ha approvato un anno dopo, durante la sua 25ª sessione a Helsinki (Finlandia).

La strategia si è concentrata sulla formazione dei professionisti per una migliore applicazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale, per gestire meglio i beni del Patrimonio Mondiale e per rafforzare le competenze tecniche, scientifiche e tradizionali per la conservazione del patrimonio naturale e culturale. La strategia ha altresì richiesto lo sviluppo di strategie di formazione regionale, basate sui risultati del processo di Rapporto periodico in ogni regione.

I risultati di questa strategia includono:

  • una serie di manuali sulle risorse del Patrimonio Mondiale;
  • una formazione regolare sulla preparazione delle candidature, il rapporto periodico e la preparazione di attestazioni retroattive del Valore Eccezionale Universale e di altri processi della Convenzione;
  • una formazione a livello tecnico e di gestione sui temi del patrimonio culturale presso l’ICCROM e sui temi del patrimonio naturale presso l’IUCN;
  • l’attuazione del programma AFRICA 2009, una collaborazione tra l’ICCROM, il Centro del Patrimonio Mondiale, CRATerre-ENSAG, CHDA e EPA; Pacific 2009; e un numero di programmi tematici relativi al Patrimonio Mondiale attuati dal Centro del Patrimonio Mondiale.

Una revisione effettuata a distanza di dieci anni dall’attuazione della strategia ha rilevato che il contesto di formazione è cambiato considerevolmente dal suo avvio nel 2001. Molte più parti sono attualmente coinvolte nella formazione per il Patrimonio Mondiale, tra cui università e Centri di Categoria 2 dell’UNESCO. Sono emerse nuove questioni strategiche, come ad esempio la promozione dello sviluppo sostenibile dei beni del Patrimonio Mondiale, la promozione della riduzione del rischio di calamità e l’attenuazione degli effetti del cambiamento climatico. Grazie alla diffusione di Internet sono disponibili nuovi metodi di trasmissione delle informazioni, facilitandone così una diffusione più ampia e costante.