Temple of Bel

Il Direttore generale dell’ICCROM, Stefano De Caro, si unisce a Irina Bokova, Direttrice generale dell’UNESCO, nel congratularsi con Maamoun Abdulkarim della Siria, per i suoi instancabili sforzi per la protezione dei beni culturali del suo paese durante questi anni di guerra. Il mandato quinquennale di Maamoun Abdulkarim come Direttore generale dei musei e delle antichità della Siria è coinciso con un conflitto devastante, che ha causato centinaia di migliaia di morti e messo in serio pericolo il patrimonio culturale siriano.

“Nel corso del suo difficilissimo mandato, Maamoun Abdulkarim è riuscito a fare l’impossibile, senza sosta, per proteggere i siti siriani dichiarati patrimonio dell’umanità, nonché i manufatti esibiti nei musei del paese”, ha commentato Stefano De Caro. “La Siria può ritenersi fortunata di aver potuto contare su una persona del suo calibro durante un periodo così difficile, e personalmente mi sento onorato di aver potuto lavorare al suo fianco in questi anni”, ha poi aggiunto.

Maamoun Abdulkarim è stato nominato alto funzionario preposto alla tutela delle antichità siriane nel 2012, mentre il paese entrava in un secondo anno di guerra civile, che lo avrebbe parzialmente ridotto in macerie. Secondo l’UNESCO, Maamoun Abdulkarim e il suo personale sono riusciti a salvare centinaia di migliaia di beni culturali dal saccheggio e dalla distruzione. In una dichiarazione rilasciata mercoledì, Irina Bokova dell’UNESCO ha elogiato “l’incessante impegno umanistico” di Maamoun Abdulkarim.

Stefano De Caro ha dichiarato di condividere pienamente l’opinione della Bokova.

“Nel mezzo del terribile conflitto, Maamoun Abdulkarim ha ritenuto che salvare dalla distruzione i beni culturali del suo paese fosse un obbligo non solo nei confronti di tutti i Siriani, ma anche nei confronti del mondo”, ha affermato Stefano De Caro, fiducioso che il successore di Maamoun Abdulkarim continuerà a impegnarsi in tal senso, e reitera la disponibilità dell’ICCROM a mettere la propria competenza e le proprie risorse al servizio degli sforzi per la ricostruzione postbellica e per il restauro dei beni culturali della Siria danneggiati o distrutti, non appena la situazione del paese tornerà a essere sufficientemente stabile.