Farnesina porte

Il 16 dicembre, ICCROM è stato invitato a partecipare alla nuova edizione di “Farnesina Porte Aperte”, un’iniziativa in cui il Ministero degli Affari Esteri italiano (Maeci) apre le sue porte al grande pubblico. L’edizione di questo anno è stata dedicata a celebrare il 60° anniversario dell’adesione d’Italia alle Nazioni Unite. Organizzato dall’Unità di Analisi, Programmazione e Storico Diplomatico Documentazione del Ministero, il programma è stato articolato in sessioni tematiche. ICCROM è stato chiamato a contribuire a una sessione dedicata alla cooperazione culturale.

L’ingresso in Italia nelle Nazioni Unite coincide con il periodo in cui il primo nucleo di paesi si è impegnato a sostenere i primi passi di quello che oggi è l’ICCROM, decidendo di stabilirne la sede a Roma.

La necessità di creare un centro internazionale per il restauro è stato fortemente voluto dalla comunità internazionale dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale, quando la distruzione dei monumenti ha portato al riconoscimento del valore della propria identità culturale e sociale associata a luoghi. L’evoluzione di questa consapevolezza è culminata con la Risoluzione n. 4.53 della IX Conferenza Generale dell’UNESCO, tenutasi a New Delhi nel dicembre del 1956, e la creazione del Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, che più tardi sarebbe stato indicato, più brevemente, con il nome ICCROM. Nella stessa Risoluzione si autorizzava il Direttore Generale dell’UNESCO a concludere l’accordo per stabilirne la sede in Italia.

Negli stessi anni, l’Italia è finalmente riconosciuta, nel 1955, nell’ambito delle Nazioni Unite, dopo un “percorso non facile” durato un decennio. “L’Italia non ha mai lesinato gli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell’Onu, nella convinzione che il multilateralismo sia l’unica via per una comunità internazionale stabile e pacifica”, ha spiegato il Sottosegretario agli Esteri, Mario Giro.

“Senza l’Onu non avremmo un mondo più sicuro e stabile né più pace – ha proseguito Giro – per questo l’Italia è così impegnata nelle Nazioni Unite, a cominciare dalla partecipazione attiva alle missioni di pace e all’ospitalità a numerosi organismi dell’Onu e a istituzioni intergovernative: un impegno del Governo italiano anche in momenti di restrizioni finanziarie.”

Questo impegno ha sempre visto la cultura come una priorità, soprattutto in tempi più recenti, essendo divenuta bersaglio privilegiato come espressione delle componenti multietniche e multireligiose delle società, ora in serio pericolo. In linea con la sua storia ed esperienza, l’Italia è fermamente convinta della importanza di preservare la diversità e l’inclusività delle culture. Questo approccio è culminato di recente con una proposta sulla ‘Protezione del Patrimonio Culturale – un Imperativo per l’Umanitàpresentato alle Nazioni Unite dai Ministri degli Affari Esteri d’Italia e di Giordania, con la partecipazione di rappresentanti dell’Unesco, l’Interpol e dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC), così come di ministri dei vari Stati membri. In qualità di capofila internazionale nella conservazione del patrimonio, ICCROM sostiene pienamente l’iniziativa.

(articolo di Maria Teresa Jaquinta)