La serie di eventi "Valuing Cultural Capital", organizzata dall'ICCROM e dall'Università di Glasgow e tenutasi presso la residenza ufficiale dell'Ambasciatore del Regno Unito in Italia e il Ministero della Cultura italiano, rispettivamente il 5 e il 6 dicembre, ha riunito esperti di patrimonio ed economisti per riflettere su come misurare il valore del nostro patrimonio e amplificarlo.

Questi eventi hanno esplorato il ruolo vitale che la cultura e il patrimonio culturale svolgono nel migliorare la vita delle persone e come possiamo riconoscere questo contributo in modo più olistico all'interno delle politiche e dei processi decisionali, al fine di promuovere il benessere.   

Valuing Cultural Capital event

Tavola rotonda di esperti - "Contribuire a migliorare la vita attraverso il capitale culturale".

Organizzato dall'ICCROM e dall'Università di Glasgow con il generoso sostegno dell'Ambasciata del Regno Unito in Italia, il ricevimento serale del 5 dicembre ha riunito la comunità diplomatica di Roma per ascoltare gli interventi di illustri relatori provenienti dai settori dell'economia del capitale culturale e del benessere. 

I relatori e gli ospiti sono stati accolti da Lizzie Lovat, Capo della Sezione Politica e Bilaterale dell'Ambasciata Britannica a Roma; Joseph King, Direttore Senior dell'ICCROM; il Professor Sir Anton Muscatelli, Preside e Vicerettore dell'Università di Glasgow; ed Erminia Sciacchitano, Consigliere Senior per gli Affari Multilaterali presso il Ministero della Cultura italiano. 

Lizzie Lovat ha aperto l'evento affermando: "In Italia c'è la consapevolezza di quanto la cultura sia parte integrante delle nostre società e un senso intrinseco della sua importanza per il nostro benessere. Ecco perché siamo molto contenti di poter ospitare questo evento a Roma questa sera".

Joseph King ha quindi sottolineato la centralità del tema dell'evento nella visione dell'ICCROM sulla conservazione del patrimonio, fondata sulla promozione di approcci efficaci incentrati sulle persone. E ha aggiunto: "La nostra partnership con l'Università di Glasgow e il Regno Unito svolge un ruolo fondamentale nella realizzazione di questo obiettivo. Attraverso la nostra collaborazione, l'ICCROM cerca di condividere e diffondere il lavoro innovativo svolto da iniziative di ricerca all'avanguardia, comprese quelle del Regno Unito".

Il Professor Sir Anton Muscatelli, Preside e Vicerettore dell'Università di Glasgow, ha spiegato l'importanza del tema della serata: "In quanto Università storica con un patrimonio ricco e diversificato, siamo consapevoli dell'immenso valore della cultura per la nostra comprensione collettiva di questioni chiave, per le comunità che serviamo, per l'economia e per il benessere della società nel suo complesso. Sono lieto che i colleghi dell'Università di Glasgow collaborino con partner come l'ICCROM per condividere le loro considerazioni e competenze in questo campo di ricerca, dando forma alla nostra più ampia comprensione del valore nascosto del capitale culturale e dei benefici sociali che può apportare".

Erminia Sciacchitano ha concluso la prima parte dell'evento con le sue illuminanti osservazioni. "Che cosa dà valore alla vita? Noi che lavoriamo nel settore culturale rispondiamo subito: la cultura. È una componente fondamentale della nostra vita, delle nostre identità, del nostro senso di appartenenza, delle nostre relazioni sociali, ed è un motore fondamentale per raggiungere lo sviluppo sostenibile, la pace e la prosperità", ha dichiarato. "Il valore della cultura non è ancora presente nelle valutazioni economiche tradizionali, il che porta alla tendenza a sottovalutare e a sottoinvestire nella cultura e nel patrimonio culturale. Ecco perché siamo qui oggi: per cambiare questo approccio, questa percezione. L'Italia è impegnata in prima linea su questo fronte".

L'evento ha visto la partecipazione dei relatori David Throsby, Professore Distinto di Economia presso la Macquarie University, Australia, e Harmann Sagger, Capo Economista per le Arti, Patrimonio e Turisimo presso il Department for Digital, Culture, Media and Sport (DCMS) del Regno Unito.

Le loro osservazioni sono state seguite da una vivace tavola rotonda, alla quale hanno partecipato Adala Leeson, Responsabile dell'analisi e della valutazione socioeconomica di Historic England, e la dott.ssa Patrizia Riganti, Docente di turismo presso la School of Social and Environmental Sustainability dell'Università di Glasgow.

L-R: Harmann Sagger, Head Economist for Arts, Heritage and Tourism at the Department for Culture, Media and Sport of the United Kingdom; David Throsby, Distinguished Professor of Economics at Macquarie University, Australia; Adala Leeson, Historic England’s Head of Socio-Economic Analysis and Evaluation; Dr Patrizia Riganti, Professor in Tourism at the University of Glasgow’s School of Social and Environmental Sustainability
L-R: Harmann Sagger, Head Economist for Arts, Heritage and Tourism at the Department for Culture, Media and Sport of the United Kingdom; David Throsby, Distinguished Professor of Economics at Macquarie University, Australia; Adala Leeson, Historic England’s Head of Socio-Economic Analysis and Evaluation; Dr Patrizia Riganti, Professor in Tourism at the University of Glasgow’s School of Social and Environmental Sustainability

Adala Leeson ha aggiunto alla conversazione le sue osservazioni sull'urgenza di avere elementi per supportare il patrimonio come bene pubblico. "Il nostro obiettivo principale nel settore pubblico è quello di fornire valore pubblico - di fornire benessere pubblico, di aumentare il benessere. E questo significa che dobbiamo guardare oltre il PIL. È importante iniziare a coinvolgere altre forme di capitale che influenzino effettivamente la vita delle persone e facciano la differenza", ha spiegato. "Siamo entusiasti del fatto che il programma per la cultura e il patrimonio culturale ci fornirà un quadro di riferimento da cui partire per parlare come settore. Possiamo avere una voce comune e darle potere anche su una piattaforma economica".

L'ospite della serata, l'Ambasciatore Rt Hon Lord Llewellyn dell'Ambasciata britannica a Roma, ha concluso l'evento sottolineando l'attualità della conversazione. "Il legame tra cultura e benessere - tra il nostro patrimonio culturale nel mondo e il nostro benessere come esseri umani - è oggi più intenso e più sentito di quanto non lo sia stato per molti anni", ha dichiarato l'Ambasciatore.

Ambassador Rt Hon Lord Llewellyn of the British Embassy in Rome
Ambassador Rt Hon Lord Llewellyn of the British Embassy in Rome

Gli organizzatori hanno avuto l'onore di accogliere S.E. Jackline Yonga, Ambasciatore del Kenya, al ricevimento serale. 

L'evento è stato molto partecipato, con una rappresentanza delle Ambasciate di Australia, Canada, Costa Rica ed Estonia, tutti Stati membri dell'ICCROM. Erano presenti anche i rappresentanti dei nostri preziosi partner, tra cui la Missione degli Stati Uniti presso le agenzie delle Nazioni Unite a Roma, la Delegazione dell'Unione Europea a Roma, ICOM, ICOMOS Italia, il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali e la Fondazione Santagata per l'Economia della Cultura. Per l'evento sono giunti a Roma anche i rappresentanti delle istituzioni britanniche: il Department for Digital, Culture, Media & Sport del Governo del Regno Unito, il British Council, Historic England e Historic Environment Scotland. 

Numerose istituzioni accademiche si sono unite all'evento come ospiti, tra cui l'Accademia d'Egitto a Roma, l'Istituto Norvegese di Roma, l'American University of Rome, Instead Heritage e l'Herculaneum Conservation Project, e le università locali La Sapienza e Roma Tre.

Workshop di approfondimento su Evidenziare il valore del patrimonio 

Il giorno successivo, 6 dicembre, l'ICCROM ha tenuto un workshop, ospitato dal Ministero della Cultura italiano presso la sua sede di Roma, per economisti culturali e operatori del patrimonio. Il seminario ha preso in considerazione l'uso di metodi economici come strumenti per informare la politica del patrimonio e le decisioni di investimento, evidenziando i recenti sviluppi della ricerca. 

Inoltre, i partecipanti hanno esplorato come i metodi di valutazione del capitale culturale possano giovare alla pratica del patrimonio, fornendo strumenti e processi utili per informare il processo decisionale basato sulla comunità e per ottenere risultati migliori. 

L'obiettivo del workshop è stato quello di capire come questi principi vengono attualmente utilizzati, quali lacune esistono nella conoscenza e come colmarle per promuovere una pratica più ampia e la valorizzazione del capitale culturale.

I due giorni di eventi sono stati la continuazione degli sforzi congiunti tra l'ICCROM e l'Università di Glasgow per alimentare la ricerca sulla valorizzazione del capitale culturale. Con il panel e il workshop Valuing Cultural Capital, l'ICCROM è onorata di essere stata affiancata dal governo del Regno Unito nei suoi sforzi per elevare il discorso, illustrando il lavoro pionieristico svolto dal DCMS e da Historic England. Siamo anche orgogliosi di aver portato l'attenzione su importanti e rilevanti sforzi di ricerca e implementazione in corso in Italia. 

VCC Workshop