Se il patrimonio culturale è importante, perché è così difficile agire per la sua salvaguardia?

Tracking Trends: Closing the data gap for heritage conservation

Il patrimonio culturale narra la nostra storia dell’umanità. Immaginate come sarebbero le nostre vite senza di esso: le nostre città senza musei né monumenti, le nostre famiglie senza storie né vecchie fotografie. Il nostro patrimonio è una caratteristica essenziale per la nostra esistenza, le nostre similitudini e le nostre differenze. E allora perché spesso è così difficile convincere i decisori che quel patrimonio merita considerazione? Quando vengono destinati i fondi e avviati i piani di sviluppo, il patrimonio spesso non è una priorità.

Parte del problema risiede nelle difficoltà di dimostrare i vantaggi che il patrimonio apporta in termini di risonanza, per suscitare l'interesse dei politici ad esempio. Nonostante il lavoro svolto nel corso degli anni per collegare il patrimonio culturale ai vantaggi di carattere socio-economico, mancano ancora prove sotto forma di indicatori che legano il nostro settore all'occupazione, al reddito e ad altri risultati sociali, che possono essere riuniti in generale sotto termini quali, il "benessere" e la "qualità della vita".

Il risultato è spesso una lotta in salita per far sì che il patrimonio culturale sia riconosciuto come un bene degno di investimento. Si tratta di un'occasione perduta, poiché non si riescono a sfruttare i modi in cui il patrimonio culturale possa consentire uno sviluppo sostenibile ed essere a vantaggio delle comunità.

Oltre ad agire per il patrimonio al di fuori del nostro settore, anche le decisioni prese in seno alle nostre istituzioni della conservazione, dovrebbero essere basate su prove, di modo che le priorità, le lacune e le opportunità siano meglio identificate, le tendenze siano individuate e le questioni emergenti riconosciute sul nascere.

Vi è la necessità di disporre di dati su vasta scala, che possano delineare un quadro completo del settore dei beni culturali, i vantaggi portati dal patrimonio e gli sforzi necessari per sostenerlo. Questo punto è stato evidenziato come una questione di interesse dagli Stati membri dell'ICCROM nel corso dell'Assemblea generale di novembre 2017. I delegati hanno invitato a una maggiore cooperazione per riunire le informazioni necessarie al fine di fornire una base di prove, che possa migliorare la visibilità e stimolare la definizione delle politiche e il processo decisionale strategico.

In risposta a questa richiesta, l'ICCROM ha lanciato un nuovo progetto dal titolo "Tracking Trends" (Monitorare le tendenze), un progetto pilota della durata di due anni, che rappresenta il primo passo per colmare le lacune di dati. Il progetto si basa sul lavoro svolto dall'ICCROM negli ultimi due anni per delineare le attuali tendenze nella ricerca e nella formazione sul patrimonio. Il progetto intende raccogliere dati strategici sulla capacità del settore, sulla produzione della conoscenza e su questioni emergenti, che destano preoccupazione, al fine di informare la politica e fornire prove della sua capacità di contribuire allo sviluppo sostenibile.

Per lanciare questa nuova iniziativa, l'ICCROM ha organizzato di recente un primo incontro di brainstorming il 13 e 14 febbraio, in cui un piccolo gruppo interdisciplinare proveniente dai settori del patrimonio culturale, della conservazione, delle scienze digitali, delle scienze sociali e della scienza dei dati, è stato convocato per condividere le prospettive sulle domande prioritarie da affrontare, e su come è possibile utilizzare i dati in modo più strategico per fornire delle risposte.

Considerando il rapporto tra patrimonio culturale e sviluppo sostenibile come punto di partenza per la discussione, il gruppo si è concentrato sui parametri chiave per la raccolta, i metodi per l'acquisizione e l'analisi dei dati e gli approfondimenti possibili.

Nelle prossime settimane, l'ICCROM si rivolgerà ai suoi Stati membri per lanciare un appello ai partner interessati a lavorare insieme su questo tema, per condividere i dati raccolti nei loro paesi e aiutare a ricostruire una panoramica internazionale del settore del patrimonio. Portare avanti il progetto "Tracking Trends” richiederà una stretta collaborazione con gli organismi nazionali e l'ICCROM intende supportare al meglio i propri Stati membri a tal proposito.

Partecipanti:

Damir Dijakovic, Consigliere regionale culturale, Ufficio regionale dell'UNESCO per l’Africa australe, Zimbabwe

Cath Dillon, Consulente e ricercatrice, Regno Unito

Michaela Hanssen, Capo del dipartimento delle collezioni e dei monumenti, Agenzia del patrimonio culturale, Olanda

Bertrand Lavédrine, Centro di ricerca sulla conservazione delle collezioni, Museo nazionale di storia naturale, Francia

Rosemarie Leone, Centro europeo per l'osservazione della Terra (ESRIN), Italia

Christian‐Emil Smith Ore, Professore associato, Dipartimento di linguistica e studi scandinavi, Università di Oslo, Norvegia

Jermina Stanojev, Consulente e ricercatrice, Serbia

Chris Stewart, Centro europeo per l'osservazione della Terra (ESRIN), Italia

Team dell'ICCROM

Catherine Antomarchi, Paul Arenson, Jennifer Copithorne, Marco Carra, Alison Heritage, Eugene Jo, Theocharis Katrakazis, Webber Ndoro, Daniela Sauer

Stati membri rappresentati:

Francia, Italia, Olanda, Norvegia, Serbia, Regno Unito