​  Regional meeting strengthens institutional, legal frameworks in Arab States 2

Il 24 ottobre, il Centro regionale per la conservazione dell'ICCROM-ATHAR ha tenuto un incontro regionale sul tema "Rafforzare il quadro istituzionale e legislativo per la protezione del patrimonio culturale". L'incontro è stato organizzato dall'ICCROM di Sharjah, con il supporto del governo svizzero e del Ministero dello Sviluppo della Cultura e della Conoscenza negli Emirati Arabi Uniti. I partecipanti, provenienti da 21 paesi diversi, hanno dibattuto sul significato di questa iniziativa volta a preservare il patrimonio culturale e a trasmetterlo alle generazioni future.

L'incontro ha elogiato il ruolo di Sua Altezza lo Sceicco Dott. Sultan bin Mohammed Al Qasimi, membro del Consiglio Supremo e Governatore di Sharjah, di supporto al patrimonio culturale e per lo sviluppo di programmi e meccanismi che contribuiscono alla sua conservazione, comprese le iniziative degli EAU per preservare il patrimonio culturale nel mondo arabo. 

Il Dr. Zaki Aslan, direttore del Centro regionale per la conservazione del patrimonio culturale nel mondo arabo (ICCROM-Sharjah) ha commentato quanto segue: "Questo incontro riflette gli obiettivi dell'ICCROM-Sharjah di rafforzamento della cooperazione regionale e internazionale di tutte le parti interessate alla protezione del patrimonio culturale e di elaborazione di meccanismi, che garantiscano la salvaguardia delle risorse del patrimonio". Aslan ha sottolineato l'importanza dell'incontro, che ha permesso di discutere su orientamenti strategici per la protezione del patrimonio culturale contro la distruzione deliberata e il traffico illecito.

L'incontro ha affrontato gli approcci per lo sviluppo di capacità scientifiche e specialistiche e ha sottolineato l'importanza della creazione di banche dati nazionali complete per le collezioni dei musei.  Ha inoltre invitato a modernizzare la legislazione, in linea con le convenzioni internazionali e a rafforzare le politiche nazionali per preservare i beni culturali.

I partecipanti, provenienti da 21 paesi, hanno analizzato le politiche culturali e i quadri giuridici e amministrativi e la loro efficacia nella protezione del patrimonio culturale dalla distruzione deliberata, nonché le sfide derivanti dall'applicazione della legge. Hanno esaminato gli strumenti legislativi pubblicati di recente in Egitto, Giordania, Oman, Palestina, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, mettendo in evidenza la loro esperienza nella protezione del patrimonio culturale e urbano.

Sono state discusse le convenzioni internazionali sui beni culturali, nonché le recenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e gli ostacoli alla loro attuazione. I partecipanti hanno inoltre affrontato le questioni relative allo sviluppo delle capacità nei procedimenti giudiziari per il rimpatrio dei beni rubati o esportati illegalmente, l'inventario e la documentazione delle collezioni museali e del patrimonio immobiliare.

Con l'obiettivo di formare un gruppo di lavoro per formulare e seguire le procedure pratiche possibili, questo incontro ha visto la partecipazione di organizzazioni internazionali, funzionari dei dipartimenti e rappresentanti delle istituzioni culturali, esperti legali e rappresentanti di organizzazioni regionali e internazionali impegnate nella protezione del patrimonio culturale e nella lotta contro il traffico illecito. Tra le istituzioni rappresentate troviamo l'UNESCO, l'Unidroit, l'ISESCO e l'Interpol.

Stati membri rappresentati: Bahrein, Belgio, Benin, Costa d'Avorio, Egitto, Francia, Iraq, Giordania, Libano, Libia, Mauritania, Oman, Arabia Saudita, Senegal, Sudan, Svizzera, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Yemen.

Stato non-membro: Palestina

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