Dal 9 all'11 gennaio 2023, il nuovo programma dell'ICCROM, Sostenere il Patrimonio Digitale (SDH), ha condotto il suo primo workshop sulla narrazione digitale - The Digital Story Circle: Telling and Preserving Heritage Stories in the Digital Realm. Questo workshop virtuale di tre giorni ha fornito ai partecipanti strumenti e risorse per far rivivere in digitale le storie delle comunità e dei portatori di cultura.
Sostenere il Patrimonio Digitale (SDH) è un'iniziativa di potenziamento delle capacità guidata dall'ICCROM che mira a raccogliere e diffondere strategie e strumenti per la conservazione e l'uso creativo del patrimonio digitale. L'obiettivo è quello di collegare le conoscenze provenienti da diversi settori, promuovere lo sviluppo e rendere accessibili le tecnologie per catturare il potenziale del patrimonio nel dominio digitale.
Il gruppo di partecipanti al workshop, geograficamente e disciplinarmente eterogeneo, è composto da 33 professionisti scelti tra più di 200 candidati. I partecipanti provengono da 25 Paesi di sei continenti e da settori diversi come il patrimonio, i diritti umani, la scienza, la ricerca e la comunicazione.
Il workshop è stato co-progettato e organizzato da Aparna Tandon, Responsabile senior del Programma FAR (Primo soccorso e resilienza per il patrimonio culturale in tempi di crisi) e SDH (Sostenere il Patrimonio Digitale) dell'ICCROM; Hilke Arijs, specialista nella digitalizzazione del patrimonio audiovisivo; e Michela Masciocchi, Consulente per SDH. Jui Ambani, Mohona Chakraburtty e Rahel Wolde Mikael, Assistenti del programma ICCROM-FAR, hanno contribuito a facilitare il workshop.
Punti salienti e risultati principali
La dott.ssa Antonia Liguori, Docente senior presso la Loughborough University, e Philippa Rappoport, Responsabile del coinvolgimento della comunità presso lo Smithsonian Office of Educational Technology, hanno condiviso le loro esperienze sulla narrazione digitale come processo dinamico di co-creazione.
I partecipanti hanno potuto raccontare le storie del loro patrimonio e fare esperienza diretta di come la narrazione partecipativa inneschi conversazioni ricche e inclusive. È stato creato un "circolo di storie" virtuale, che ha aiutato i partecipanti a sfidare le narrazioni preconcette sul patrimonio culturale, a svelare realtà complesse e a sviluppare una comprensione condivisa delle sfide attuali.
È seguita una sessione tecnica condotta da Ervin Verbruggen, Responsabile di progetto per Q42, che ha illustrato una serie di strumenti digitali per la creazione e la pubblicazione di storie sul patrimonio. In un'attività interattiva di gruppo, i partecipanti hanno provato strumenti pronti all'uso che combinano risorse visive e audio per co-creare storie avvincenti.
Per concludere la giornata, Jui Ambani, Assistente del programma ICCROM-FAR, ha condiviso un caso di studio su come costruire storie basate su scenari per migliorare la preparazione alle emergenze nel settore del patrimonio culturale. I partecipanti hanno poi riflettuto sulle strategie di storytelling che possono aiutare a catturare l'immaginazione delle persone utilizzando audio, video e altri elementi realistici per rendere le storie il più efficaci possibile.
La giornata conclusiva è stata caratterizzata da casi di studio stimolanti sul digital storytelling nel settore del patrimonio culturale. Elizabeth Lee, Vicepresidente per i programmi e lo sviluppo di CyArk, ha mostrato come i modelli 3D e le tecnologie di realtà virtuale possano creare un accesso equo e rispettoso ai siti del patrimonio.
Bram Wiercx, Responsabile ICT di FARO, ha condiviso la sua esperienza nello sviluppo di un'applicazione per la visita alle collezioni e ai siti del patrimonio culturale, che consente agli utenti di interagire con le mostre sul patrimonio e di imparare da esse.
Samuel Donvil, Responsabile di progetto di Meemo, ha discusso i vantaggi di sfruttare i “Linked Open Data” per costruire storie sul patrimonio, dimostrando come le piattaforme Wikimedia possano consentire una maggiore visibilità delle collezioni del patrimonio.
Una sessione sulle migliori pratiche per preservare le storie nel contesto digitale ha concluso il workshop. Erwin Verbruggen ha sottolineato l'importanza di adottare una strategia di backup durante tutto il processo di storytelling digitale, per garantire un recupero dei dati senza problemi in caso di necessità. Inoltre, ha suggerito strumenti per garantire la manutenzione a lungo termine degli archivi digitali di pagine web e altre soluzioni di documentazione video.
Osservando come le storie del patrimonio coinvolgano temi di memoria e identità che collegano le persone attraverso il tempo e lo spazio, il workshop ha fatto luce sul ruolo della narrazione digitale nel fornire uno spazio inclusivo e mezzi creativi alle persone per esprimere narrazioni alternative intorno al patrimonio condiviso. In questo contesto, la crescente varietà di strumenti digitali apre nuove possibilità per il settore del patrimonio, rendendolo più accessibile e coinvolgente. È in programma un follow-up del workshop per sostenere la co-creazione di storie inclusive sul patrimonio nel contesto digitale.
In qualità di studioso di architettura e urbanistica interessato all'urbanistica cinematografica, il workshop ha ampliato molto il mio campo di ricerca e mi ha ispirato a insegnare gli strumenti e le tecniche ai miei studenti. Questi strumenti sono indispensabili nell'istruzione, un campo che dovrebbe avere approcci più collettivi, collaborativi e democratici.
Taher Abdel-Ghani, Assistente alla cattedra di progettazione architettonica, October University di Scienze e Arti Moderne
Sono molto motivata ed entusiasta delle possibilità presentate durante il workshop. Per me, a emergere è stato l'aspetto relazionale della narrazione, qualcosa che riguarda la mia pratica artistica e il processo - come influisce su tutte le persone coinvolte.
Nicola Grobler, Docente senior di Belle Arti, Università di Pretoria
Per saperne di più sul programma Sostenere il Patrimonio Digitale e sulle sue iniziative, scrivere a digitalheritage@iccrom.org